Cinque secoli nel piatto: le cene storiche a Villa Arese LuciniPosted AGO 17 2015 by REDAZIONE in ARTE E DESIGN, CENE STELLATE, EVENTI E NEWS, PRIMO PIANO, VIAGGIO NEL GUSTO with 0 COMMENTS inShare12I conti Arese Lucini aprono al pubblico le porte della loro dimora storica per regalare agli ospiti viaggi nel tempo comodamente seduti a tavola, gustando i piatti preparati dallo chef Enrico Bartolini.Quando i fasti storici sposano i virtuosismi dell’alta cucina nascono progetti esclusivi come quello delle cene storiche, inaugurate a Osnago il 28 giugno dai conti Marco ed Elisa Arese Lucini.La cornice di questa iniziativa è una perla nel panorama brianzolo: Villa Arese Lucini, dimora seicentesca che si pregia di pavimenti originali in mosaico veneziano, di una cappella privata affrescata da Crisotoforo Storer, di una Torciera del XVII secolo un tempo usata per la pigiatura del vino e recentemente restaurata, e di una preziosa biblioteca in cui sono custoditi, insieme a delle antiche porcellane, oltre 20.000 rari volumi. Tra questi, come non ricordare quello sul cui frontespizio si legge ancora una dedica che Ugo Foscolo scrisse ad Antonietta Fagnani Arese, contessa milanese nonché sua cara amica, presso la quale il poeta soggiornò a lungo e alla quale dedicò l’ode “All’amica risanata”.I conti Arese Lucini hanno voluto, con l’originale iniziativa della cena dei re, restituire al pubblico la Villa e il suo parco all’inglese, attentamente curato dai proprietari e impreziosito da sculture di arte contemporanea. Il progetto, un’esclusiva Dream&Charme, è stato messo a punto grazie alla collaborazione con Enrico Bartolini, chef stellato del Devero Hotel di Cavenago nonché Ambassador di Expo 2015. Lo chef, icona della cucina Contemporary Classic, ha ricreato, reinterpretandoli, i grandi classici dei banchetti dell’aristocrazia italiana ed europea.I conti Arese Lucini con lo chef Enrico BartoliniLe fonti storiche cui attingere per mettere in tavola delle cene che ripercorressero secoli di tradizioni culinarie erano già all’interno della Villa: grazie all’attento lavoro di ricerca storiografica svolto nella biblioteca dal professor Andrea Spiriti, docente presso l’Università dell’Insubria, Enrico Bartolini è riuscito a realizzare dei menù raffinati e arricchiti dagli aneddoti storici che solo una cena con il padrone di casa può regalare.Nascono così dei piatti ricercati che portano immediatamente indietro nel tempo. Dalla Melanzana moderna alla brace, ispirata alla passione di Caterina de’ Medici per questo ortaggio, al Pasticcio di lepre, melograno e capperi, rielaborazione di un must della cucina europea della prima metà del Seicento, quando Re Sole era ancora un bambino e le istanze gastronomiche italiane, francesi e spagnole poterono unirsi sotto la reggenza francese di Anna d’Austria (originaria di Valladolid) e il ministero del cardinale italiano Giulio Mazzarino.O anche l’Illusione di peperoncino, una tartare di gamberi che racconta un trattato del 1630 sull’Impero Moghul, e i Bottoni di olio e lime con salsa cacciucco e polpo alla brace, ravioli che affondano le loro radici nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert pubblicata nel 1751. Il tutto passando per il settecentesco Potage di vitello tonnato e concludendo con un più recente Gelato alla rosa bulgara, ispirato al matrimonio reale celebrato nel 1930 tra Giovanna di Savoia e lo zar di Bulgaria.La parola d’ordine è condividere. Per questo ho pensato a serate gastronomiche di alto livello, ma con riferimenti storici. Qui hanno pranzato re e imperatori. Qui venivano Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio e altri poeti. Basta sfogliare quei 20.000 libri e si trovano dediche di Cavour, Manzoni e Napoleone che farebbero la felicità di qualunque bibliofilo.Così il conte Marco Arese Lucini presenta questa esclusiva iniziativa.Ridare vita a una dimora storica valorizzandone i tesori attraverso l’alta cucina. Un matrimonio tra l’estro di uno chef stellato e gli sfarzi della nobiltà rinascimentale che promette di essere esclusivo e vincente, una via inusuale e gustosa per accostarsi alla Storia e conoscerne quei segreti che solamente davanti a una tavola imbandita possono essere svelati.
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